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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

I quattro clipei dell'Arco d'Augusto

Arco d’Augusto Le decorazioni presenti sull’Arco d’Augusto di Rimini ( Ariminum ) hanno una forte valenza simbolica. Sopra la parte centrale del fornice si trova una testa di toro che potrebbe rappresentare o la fecondità della natura oppure ricordare la fondazione della città e il governo romano che aveva portato legge e ordine. Ai lati dell’arcata si trovano quattro clipei ( CLIPEO  (lat. clipeus). - Era uno scudo metallico che i Romani adottarono, fin dai tempi più antichi, per la difesa dei soldati della prima classe)   che rappresentano divinità favorevoli all’Imperatore Augusto, tra i quali si trova Nettuno, dio dei mari, riconoscibile dal simbolo del tridente. L’immagine del dio è rivolta verso la città come per richiedere la sua protezione, essendo Rimini una città di mare. Sono rappresentati Apollo, dal quale l’Imperatore diceva di discendere, un bel giovane con i lunghi capelli, Giove con una lunga barba e con un fascio di fulmini nella ...

Il "turismo" medioevale nel Riminese.

In una particolare zona di Rimini alloggiavano i viaggiatori quando, nel Medioevo, ancora non esisteva la vocazione turistica della città. Si deve percorrere il Corso d’Augusto (ex Strada Reale), andando verso il ponte di Tiberio, dopo Corso Giovanni XXIII, sulla destra si trova un intreccio di vie dai nomi noti ai Riminesi dove in passato, chi viaggiava trovava osterie, alberghi, ospizi, essendo facilmente raggiungibili dai viaggiatori che arrivavano via mare o dalla Via Emilia. Le vie si chiamavano Via Degli Alberghi e Via Delle Osterie, oggi è intitolata a Gozio De’Battagli, sui lati si trovavano gli alberghi del Giglio e della Ruota. Solitamente le strutture si affacciavano sulle vie principali, mentre sul lato esterno si trovavano gli stallatici.

Berretti Giuliano amato pugile romagnolo

Giuliano Berretti fu un pugile, anzi un boxeur, divenuto famoso negli anni sessanta. Nato a Montetiffi nel 1944 iniziò giovanissimo, a soli quindici anni a tirare di boxe, sotto la guida del maestro Pandolfini. Il suo debutto avvenne a Pesaro nella categoria “pesi gallo” il 19 marzo 1960. Nel 1961 si registrò il passaggio tra i dilettanti. Sotto la guida di Mario Magnani si perfezionò e iniziò a conquistare ottimi risultati divenendo uno dei migliori pesi welter leggeri italiani del momento. Sostenne ottantacinque incontri dei quali ben sessantacinque vittoriosi. Coraggioso e aggressivo, determinato e altruista, fu un pugile che trasformò ogni incontro in un bellissimo spettacolo sportivo e i suoi ammiratori accorrevano numerosi nei palazzetti dello sport. Tali doti si manifestarono anche nello svolgimento del suo lavoro di Vigile del Fuoco e nella sua attività di allevatore di cavalli da corsa. Ai cavalli ai quali dedicò tanto del suo tempo, attribuì i nomi di famosi pu...