Una attività particolarmente attiva fu, tra il '500 e il '600, quella del commercio delle ferrarecce (minerali di ferro) e del rame, anche se era già sviluppata nel basso medio evo.
I grossi mercanti, per lo più lombardi, (Pavoni che diedero a Rimini anche un vescovo, Provasi, Pastoni) dal porto di Rimini avevano organizzato, anche come armatori, il trasporto partendo da Trieste, dove il carico giungeva dalle miniere asburgiche della Carinzia.
Il trasporto era duramente represso dagli armatori Veneziani che volevano il dazio su ogni naviglio.