Una delle opere più belle del Baronzio è il dossale (dossale della Passione) composto di due pannelli eseguito tra il 1130 e il 1335 per il convento francescano di Villa Verucchio. Una delle due parti è stata acquistata dalla Cassa di Risparmio di Rimini nel 2006 mentre la seconda si trova nella Galleria Nazionale a Roma. Nel dossale, ricongiunto grazie a Federico Zeri, sono narrati gli episodi della passione di Cristo, tema tanto caro ai francescani. Il recente lavoro di restauro del secondo pannello ha messo in luce gli splendidi colori degli smalti del Baronzio che si possono ammirare anche nella Croce conservata nel Museo della Città e nei numerosi affreschi e nelle numerose tavole sparse nelle chiese e nei musei in Romagna e nelle Marche.
Arco d’Augusto Le decorazioni presenti sull’Arco d’Augusto di Rimini ( Ariminum ) hanno una forte valenza simbolica. Sopra la parte centrale del fornice si trova una testa di toro che potrebbe rappresentare o la fecondità della natura oppure ricordare la fondazione della città e il governo romano che aveva portato legge e ordine. Ai lati dell’arcata si trovano quattro clipei ( CLIPEO (lat. clipeus). - Era uno scudo metallico che i Romani adottarono, fin dai tempi più antichi, per la difesa dei soldati della prima classe) che rappresentano divinità favorevoli all’Imperatore Augusto, tra i quali si trova Nettuno, dio dei mari, riconoscibile dal simbolo del tridente. L’immagine del dio è rivolta verso la città come per richiedere la sua protezione, essendo Rimini una città di mare. Sono rappresentati Apollo, dal quale l’Imperatore diceva di discendere, un bel giovane con i lunghi capelli, Giove con una lunga barba e con un fascio di fulmini nella ...