Rimini originariamente non era altro che un litorale sabbioso, ricoperto di dune e attraversato dalle foci ghiaiose di fiumi e torrenti, ricco di boschi di pini e abeti con una vegetazione di pioppi, betulle e querce. Il clima umido d’estate e temperato d’inverno favorì fin dalla preistoria lo sviluppo dei primi insediamenti umani, grazie anche alla presenza di abbondante cacciagione, costituita in gran parte da grandi mammiferi.
L’origine della città di Rimini si è potuto ricostruire grazie ad attenti studi geologici che hanno consentito di comprendere che la costa si stendeva fino alle basi dell’attuale colle di Covignano, qui infatti il terreno è ricco di sedimenti sabbiosi e ghiaiosi.
Nel periodo più lontano nel tempo, l’Età della pietra, il Paleolitico inferiore, l’uomo si era quindi già insediato in questa zona. A prova di ciò è il rinvenimento di numerosi reperti costituiti da ciottoli scheggiati su una o due facce effettuati dall’uomo erectus, in grado già di lavorare la selce trovata alle foci di fiumi. I semplici sassi venivano trasformati dall’uomo primitivo in rudimentali strumenti di caccia, punte di freccia o lancia. Altri venivano lavorati fino a diventare utensili utilizzati nella vita quotidiana per raccogliere frutta o vegetali. Esempi di selci scheggiate si possono trovare a Riccione al Museo del territorio.